Trigger point: cosa sono, come riconoscerli e trattarli
Il trattamento del trigger point è utilizzato con molto successo da molti professionisti del benessere

Vi è mai capitato di sentire sotto la vostra pelle una sorta di ‘gomitolo’ di muscoli molto rigido e dolente al tatto? Essi potrebbero essere i cosiddetti “trigger point” che altro non sono che zone localizzate altamente irritabili e dolorabili che si identificano in un nodulo ben palpabile.
Punti Trigger: Un Approccio Professionale alla Posturologia
Nei recenti anni, gli esperti nella posturologia hanno rivolto particolare attenzione all'importanza dei punti trigger nel trattamento delle alterazioni posturali. I punti trigger, anche noti come "trigger points" o "punti di dolore", sono regioni ipersensibili presenti nel tessuto muscolare che possono causare dolore locale o riferito, nonché influenzare la postura del corpo umano. La postura, come ben sappiamo, è il risultato di un complesso bilanciamento tra il sistema muscolo-scheletrico e i sistemi sensoriali e neurologici. Nel contesto della posturologia, i punti trigger giocano un ruolo chiave nella regolazione posturale e nella risposta muscolare. Quando attivati, possono contribuire a condizioni dolorose e compromettere l'equilibrio posturale. Per comprendere appieno l'importanza dei punti trigger nella posturologia, è fondamentale riconoscere le cause che possono innescarne l'attivazione. Tra le principali cause rientrano traumi fisici, tensioni muscolari prolungate, posture scorrette, stress emotivo e alterazioni del sistema nervoso. Sorprendentemente, i punti trigger possono persistere anche dopo che la causa iniziale è stata risolta, continuando a influenzare negativamente la postura e il benessere generale. Un approccio professionale nella gestione dei punti trigger richiede competenza ed esperienza. Gli specialisti posturologi utilizzano una combinazione di tecniche manuali, come la terapia di rilascio miofasciale e la terapia manuale, per ridurre l'attivazione dei punti trigger e ripristinare la funzione muscolare corretta. La terapia di rilascio miofasciale, ad esempio, mira a scomporre le tensioni e gli aderenze nel tessuto muscolare, riducendo efficacemente l'attivazione dei punti trigger. Nell'ambito della posturologia, il trattamento dei punti trigger non si limita solamente alla riduzione del dolore, ma mira anche al ripristino della normale funzione posturale attraverso un approccio olistico. Gli esperti posturologi possono valutare attentamente il paziente, considerando il suo sistema muscolo-scheletrico, sensoriale e neurologico nel suo insieme. Per questo motivo, la posturologia si distingue da altre discipline tratteggiando un quadro completo della condizione del paziente e individuando le cause profonde delle alterazioni posturali.
Cosa sono i trigger point
Si sviluppano solitamente nella fascia muscolare principalmente al centro del ventre muscolare e si sviluppano nei sarcomeri (unità composta da un gruppo di filamenti di actina-miosina che con il loro scorrimento permettono la contrazione muscolare a seguito di rilascio di ATP) a causa di un eccesso di attività. In sintesi il sarcomero, più grossolanamente il muscolo, si trova in una continua attività eccitatoria che conduce a una contrazione permanente. Questo continuo ‘ipertono muscolare’ porta a variazioni chimiche che conducono, se non viene trattato il muscolo, a un’infiammazione che porterà inevitabilmente ad un’alterata funzione del settore muscolare interessato.
In conclusione, i punti trigger rappresentano una componente fondamentale quando si tratta di trattare le alterazioni posturali. Gli esperti posturologi, con la loro competenza e le loro tecniche specialistiche, possono agire con successo sui punti trigger, riducendo il dolore e ripristinando la normale funzione muscolare. La posturologia è dunque un campo in continua evoluzione, capace di offrire soluzioni innovative per migliorare la salute e il benessere dei pazienti.
Come riconoscere i trigger point
I trigger possono essere attivi ovvero quando il nodulo provoca dolore o inattivi ovvero quando anche al tatto non viene suscitato alcun fastidio ma essi provocano comunque rigidità muscolare. Per riconoscere un trigger point il sintomo principale è il dolore che si irradia in una zona ben riferita del corpo. Il dolore è profondo e lancinante e durante il movimento il sintomo può acutizzarsi. Possono inoltre esserci fattori che aiutano al mantenimento di tali problematiche come la postura, sport, tessuti cicatriziali, anomalie ossee congenite, fattori psicologici e molti altri.
Come trattare un trigger point
Sicuramente il modo migliore è fare riferimento ad un tecnico del settore in maniera tale da sciogliere il trigger point e prevenire che il tessuto si cronicizzi. In alternativa ci sono diverse soluzioni fai da te come gli stretching mirati per i muscoli interessati, il mantenimento di posture idonee per le zone dolenti oppure l’utilizzo di palline da tennis o da golf o oggetti abbastanza appuntiti da fare una pressione localizzata sul trigger point.