Yoga: il saluto al sole
Nel Saluto al Sole c’è un legame inscindibile tra movimento e respiro

IL SALUTO AL SOLE è una sequenza dinamica che consiste in una serie di 12 posizioni (asana), che alternano flessioni in avanti ed estensione della colonna vertebrale, donandole flessibilità, allungamento e benessere. Agisce allungando e tonificando i muscoli, donando mobilità alle articolazioni e massaggiando gli organi vitali.
Il respiro come guida al movimento
Nel Saluto al Sole c’è un legame inscindibile tra movimento e respiro. Il movimento nasce dal respiro, lo facilita e lo amplifica e porta il corpo a fluire in modo armonioso conducendolo gradualmente alla sua massima espansione di movimento.
Questa pratica è usata come riscaldamento alla pratica di Asana statiche nello Hatha yoga, come riscaldamento nelle sadhana fluide di yoga dinamico o più semplicemente come pratica completa.
Si dice che esistono tanti modi di praticare il saluto al sole quanti sono gli yogi sotto il sole, in questo articolo vi illustrato il Saluto al Sole classico insegnato dell’ashram di Rishikesh tramandato da swami Shivannanda Sarasvati.
Origini del saluto al Sole
Nessuno sa con certezza dove e come abbia avuto origine la sequenza del saluto al sole. I tradizionalisti sostengono che la pratica sia nata intorno al 500 a.c. e che fosse usata nei rituali vedici come prostrazione al sole. Tutto ciò che vive, nasce da SURYA (il Dio degli Dei) recita il Rig Veda, il testo più antico dell’India, esprimendo così la venerazione che tutte le civiltà riservavano al sole, il cui culto ha una tradizione antica quasi quanto l’uomo.
Altri autori sostengono che sia nato nel XX secolo dal rajah di Aund, un piccolo stato dell’India del Nord, che invitò tutti i suoi sudditi ad imparare e praticare la sequenza di Rishikesh.
Più recentemente, negli anni settanta l’ambasciatore indiano in Italia Apa Pant ha scritto e pubblicato un libro intitolato Surya Namaskara, nel quale ne illustra gli effetti benefici dal punto di vista terapeutico e il profondo contenuto spirituale contribuendo così alla divulgazione di questa magnifica pratica.
Quando e quanto praticare la sequenza
Il miglior momento per fare il Saluto al Sole è al mattino, al sorgere del sole.Se ciò non è possibile, ogni momento prima o dopo un’ora dalla colazione va bene. Praticato la mattina può assumere il significato simbolico di rendere omaggio e ringraziamento al nuovo giorno.Se non si ha possibilità di farlo al mattino, lo si può fare la sera dopo il lavoro dopo una giornata faticosa passata in piedi o seduti è un valido modo per ritrovare il benessere alla colonna vertebrale, del corpo nel suo insieme e la calma mentale.
Si dovrebbe iniziare gradualmente, dapprima soltanto due o tre ripetizioni.Se si riesce ad essere costanti con la pratica giornaliera si può aumentare con 10 o 12 o 25 o più a piacere fino a 108.
25 Saluti al Sole è un buon numero e richiedono solo venti minuti del nostro tempo.Tuttavia al di là dei numeri non è una regola dover aumentare il numero di ripetizioni, è un buon numero quello che ci fa stare bene, se avvertiamo che già due o quattro sono abbastanza possiamo e dobbiamo fermarci osservando il nostro sentire.
Benefici del saluto al sole
Surya Nmaskara riesce a mettere in moto il 90% dei gruppi muscolari, che vengono attivati in sequenza.Allo stesso modo le articolazioni vengono mobilizzate ma con sforzo minimo grazie alla fluidità della sequenza.
Ecco alcuni dei benefici su mente e corpo:
- Aiuta a combattere lo stress: ci alleniamo involontariamente tutto il giorno a pensare con il saluto al sole si fa il contrario, lasciando spazio al fluire del corpo nella sequenza la mente si acquieta;
- Aumenta la forza e l’elasticità : le posizioni proposte aiutano infatti a migliorare e sviluppare la mobilità, allungando la muscolatura, le articolazioni e i tendini.
Parallelamente allo sviluppo dell’elasticità, si rafforzano i muscoli, aumentandone la forza complessiva e la capacità di resistenza; - Migliora la postura: le 12 posizioni in sequenza di flessione ed estensione della colonna determinano un allungamento complessivo di tutto il rachide donando flessibilità e forza ai muscoli che sostengono la nostra postura;
- Il sistema immunitario viene rafforzato;
- Il sistema respiratorio migliora: vengono tonificati tutti i muscoli della respirazione e i polmoni col tempo diverranno più efficienti ed anche la forza vitale aumenterà;
- Migliora il portamento, la coordinazione e la resistenza;
- Favorisce la digestione, grazie alla respirazione favorisce la peristalsi gastrointestinale
- rafforza le ossa, favorendo il deposito di calcio nelle ossa e se praticato all’aria aperta in una bella giornata di sole aiuta a prevenire l’osteoporosi, stimolando la produzione di vitamina D, sintetizzata dall’organismo grazie ai raggi UV della luce solare.
- Migliora l’ossigenazione delle cellule e migliora la circolazione sanguigna. Un organismo ossigenato è un organismo in salute. La mancanza di ossigeno porta all’invecchiamento precoce e all’insorgenza di disturbi e malattie. Ricordiamoci, infatti, che le cellule tumorali vivono bene in un ambiente anaerobico, quindi privo di ossigeno.
Controindicazioni del saluto al sole
Chi ha patologie a carico della colonna vertebrale, quali ad esempio ernie discali, spondilolisi, spondilolistesi, può praticare il saluto al sole ma con le dovute varianti del caso, pertanto è meglio consultare il proprio insegnante di yoga per praticare nelle posture più adatte.
Chi è in stato di gravidanza può praticare delle varianti del saluto al sole ma a partire dal secondo trimestre di gravidanza.